Teatro

Un palco a picco sul mare: è FraLeMura Festival 2018, in Liguria

FraLeMura Festival
FraLeMura Festival

Sole, ulivi, silenzio: dal 27 al 29 luglio, a Framura, in provincia di La Spezia, al via la rassegna ideata dalla giornalista Livia Grossi. Tre giorni di teatro con spettacoli tutti in acustica che raccontano, con varie voci, la diversità

A sentirlo descrivere da Livia Grossi, il borgo medioevale di Framura, vengono in mente le parole di un poeta che ben conosceva la Riviera Ligure di Levante, Eugenio Montale. Prende corpo l'immagine di un paesaggio assolato e silenzioso in cui il tempo pare essersi fermato e la vicinanza con la verità profonda delle cose, prende corpo proprio dal silenzio. "Uno scenario ideale per raccontare storie - precisa Livia - tutto gatti, muretti a secco, ulivi e neppure un'automobile. Una bellezza che in qualche modo sentivo il bisogno di contraccambiare".

A quattr'occhi negli orti

Nasce quindi con la bellezza delle cose leggere, questa rassegna giunta ormai alla sua terza edizione, fortemente voluta dalla sua madrina e creatrice, la giornalista Livia Grossi, che ci racconta la genesi dell'iniziativa: "Diversi anni fa, facendo un reportage sulle vergini giurate albanesi, mi venne l'idea di rappresentare uno spettacolo teatrale in questo borgo, quasi clandestinamente, in mezzo alla gente. Il pubblico rimase molto colpito dal testo, così il sindaco mi propose di dare stabilità alla mia iniziativa".

Una stabilità che ha permesso al Festival di raggiungere la sua forma attuale: tre giorni interamente dedicati al teatro con spettacoli che si svolgono interamente in acustica, senza microfoni, luci o piantane, semplicemente "a quattr'occhi negli orti", tra le antiche frazioni rurali della Setta e della Costa. Gli attori incontrano le persone e le persone li ospitano, ricostruendo economie, o meglio forme sociali di incontro, di prossimità. Bandito ogni aspetto commerciale: tutti gli spettacoli della rassegna sono a ingresso libero.

Livia Grossi

Dare voce a chi non ce l'ha

Tema portante di FraLeMura è il racconto della diversità, in tutte le sue forme. Si inizia venerdì 27, con l'attrice genovese Elena Arvigo, che porta una lettura scenica del testo, Cara senatrice Merlin, dedicata al tema attualissimo della prostituzione. Si prosegue sabato 28 proprio con Livia Grossi, che porta in scena l'esperienza di "giornale parlato" Quando mi sono sentito l’Altro. Storie di quotidiana diversità, tratto dal laboratorio che ha condotto presso l'Accademia Filodrammatici di Milano, con interviste a donne straniere, ex detenuti e rifugiati politici. Si chiude in bellezza domenica 29 con Una Quasi Eternità, lettura scenica di Tommaso Rossi ed Emanuela Villagrossi sul tema dello scorrere del tempo tra corpo biologico ed emozioni.

"Un'operazione di resistenza culturale" ama dire Livia di questa sua creatura.

A noi piace pensare che qui sia in gioco la resistenza che ci insegna la natura, oltre a quella della politica: la pazienza con cui si cresce un ulivo o si costruisce una casa in collina, la resistenza come forma estrema di dedizione, raccoglimento, apertura all'incontro. Anche in questo, in fondo, è il teatro.
 


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